IL METODO
REGIA LORENZO LAVIADI JORDI GALCERAN
CON GIORGIO PASOTTI, FIORELLA RUBINO, GIGIO ALBERTI
E CON ANTONELLO FASSARI
COSTUMI ALESSANDRO LAI
PRODUZIONE OFFICINE DEL TEATRO ITALIANO- OTI
Ho scelto di lasciare la scena molto essenziale: uno spazio vuoto, freddo, che ricorda un ufficio qualunque. Non servivano troppi oggetti, ma un luogo che potesse far risaltare i rapporti tra i personaggi.
L’elemento che forse colpisce di più è quel tubo sospeso, una specie di posta pneumatica che porta messaggi dall’alto. È un dettaglio semplice, quasi giocoso, ma allo stesso tempo inquietante: ogni volta che arriva un messaggio cambia l’atmosfera, sposta gli equilibri.
Il resto rimane pulito, neutro. Forse proprio per questo funziona: la scena non ruba mai lo sguardo, ma lo indirizza dove serve, sulle tensioni e sull’attesa che si respira tra i candidati.
La scenografia de Il Metodo (curata da Gianluca Amodio) è un non luogo e quale scatola migliore per accoglierla se non il teatro, puntando pure su un’unità di luogo e azione funzionali a fare occhio di bue e far calare le maschere.
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